Un pensiero su Aldo Manuzio

July 27, 2017 | Autor: Francesco Bonomo | Categoría: Library Science, History of the Book, Rare Books and Manuscripts, Books
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Descripción

Il 2015, per diverse felici coincidenze, è un anno ricco di grandi ricorrenze. Al centenario di commemorazione del divo poeta Alighieri, classe 1265, si associa la commemorazione di Aldo Manuzio, l'arcistampatore attivo a Venezia. Ho scelto di scrivere non da esperto bensì solo da appassionato e per manifestare una certa gratitudine al grande protagonista della cultura umanistica italiana! Come molte voci autorevoli della modernità hanno avuto modo di sottolineare, la vera rivoluzione dell'Occidente, dopo l'invenzione della ruota, è avvenuta con l’invenzione del libro e il perfezionamento della stampa. La figura di Aldo Manuzio, stella luminosa nella storia dell’editoria, in questa commemorazione del 1515 è al centro di una serie di valide iniziative di studio e approfondimento. In queste poche righe vorrei esprimere i motivi personali della gratitudine che mi legano ad Aldo Manuzio, con la convinzione che tanti tra i lettori, non del mio testo, ma lettori per passione, potranno convenire sugli stessi argomenti. L'editore. Chi conosce l'ambito del libro antico con tutte le specifiche che lo caratterizzano sa, a titolo di esempio, la preziosità di un'edizione aldina. Un valore economico derivato dall'eccellenza delle opere uscite dalla stamperia manuziana. E questa superiorità materiale deriva dallo stampatore. In questo caso siamo di fronte ad un vero e proprio esempio. Aldo Manuzio nella sua carriera si è distinto per le scelte volte alla qualità materiali, tecniche e testuali. Particolari sono state le sue scelte sul tipo di carta, gli inchiostri, la cura maniacale per i caratteri, come si racconta, usciti da un continuo impegno sui fogli volto a ottenere nel disegno lettere nuove per garantire ai lettori testi ad altissima leggibilità. Manuzio è stato un maestro che ha insegnato all'occidente la necessità di trasmettere al futuro edizioni formalmente corrette, in cui debellare l'errore è il frutto di lavori estenuanti sulle bozze, anche in sessioni di lavoro notturno di Manuzio in persona, dei suoi lavoranti e dei letterati suoi collaboratori, tra cui, come è noto, Erasmo da Rotterdam. Testi stampati senza errori perché frutto dell'acribia nel ricercare i manoscritti migliori al fine di restituire al mondo opere emendate, chiare, leggibili e radicalmente fedeli agli originali e, aspetto non meno innovativo, in formato tascabile. Un iniziatore quindi del metodo filologico sui classici e della critica textus direttamente al torchio. Il catalogo dei libri stampati da Manuzio, offre lo scenario di un mondo di bottega che ha sfornato per i letterati tutto “il classico” di cui si disponeva in un continuo spirito di ricerca che ha permesso al mondo di accedere direttamente alle fonti del pensiero e della cultura occidentale.

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L’umanista. Da Manuzio editore l'attenzione quindi si sposta su Manuzio umanista, amante dei classici, greci e latini, fine scrittore capace di comporre erudite introduzioni alle opere degli autori del mondo antico. «L'esperienza di Aldo Manuzio è da tempo entrata nei miti fondativi dell'identità occidentale, per le caratteristiche del suo lavoro di editore umanista, impegnato non solo nell’assidua ricerca e restituzione filologica della “biblioteca” classica, ma anche nell'elaborazione grafica del corpo materiale del libro prodotto dalla nuova ars artificialiter scribendi, nella continua sperimentazione della sua autonomia visiva e comunicativa rispetto alla grande tradizione del libro manoscritto, della sua ars naturaliter scribendi. Per avere edizioni non solo "critiche" ma anche belle: perché il valore estetico è la nuova variabile che non consiste più nei materiali preziosi che rendevano belli i codici, ma nel primato del design dei caratteri tipografici e della loro messa in pagina». Eccoci quindi ammirati ad osservare che le basi della nostra cultura spiegate con passione da uomini del XVI sec. passati alla storia per la loro “professione”. Infine, considerando la storia della stampa, il merito di Manuzio è stato, secondo chi scrive, quello di essere stato un'apripista, un maestro di scuola che ha saputo insegnare e trasmettere un metodo tale che tutti gli stampatori, contemporanei o successivi, penso ai Giolito, Scotto, Gardano, Sessa, Soncino e agli Estienne, per citare solo i più famosi e apprezzati, lo hanno dovuto tenere in considerazione, per emulare, seguire o superare ciò che i suoi torchi hanno trasmesso ai posteri. Mentre il Medioevo grazie ai monaci benedettini e agli scribi delle università è stato una fucina di copiatori e conservatori del patrimonio letterario mondiale, da Gutenberg in poi, passando per Aldo, le stamperie sono diventate il centro di diffusione di una cultura scritta, letta e quindi per la prima volta, diffusa in forma “massiccia”. Se oggi possiamo dirci lettori appassionati, bibliofili, esperti del libro e della scrittura e quant’altro forse lo dobbiamo anche all’esperienza personale ed al lavoro infaticabile di Aldo!

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