S. Bulgákov, El Paráclito, traducción de Miguel Montes y Margarita M. Leonetti, ediciòn y notas de Francisco J. López Sáez, Sígueme, Salamanca 2014

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Descripción

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Lateranum

a cura della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense

Sito web della rivista / Journal website: http://press.pul.it/lateranum/index.html Direttore / Editor: [email protected] Segreteria / Secretary: [email protected] Redazione / Editorial Office: Pontificia Università Lateranense Facoltà di S. Teologia Piazza S. Giovanni in Laterano, 4 – 00120 Città del Vaticano Inviare i libri per recensioni al Direttore / Send books for review to Editor Abbonamenti / Subscriptions: Lateran University Press Ufficio Abbonamenti Piazza S. Giovanni in Laterano, 4 – 00120 Città del Vaticano Tel. +39 06/69895688 – Fax +39 06/69895501 – E-mail: [email protected] Quote 2016 / Prices 2016: Abbonamento annuo Italia (3 numeri) / Annual subscription in Italy: 75,00 € Abbonamento annuo Estero / Annual subscription international: 120,00 € Un fascicolo Italia / Single issue in Italy: 30,00 € Un fascicolo Estero / Single issue international: 42,00 € Annata arretrata Italia / Back volume in Italy: 90,00 € Annata arretrata Estero / Back volume international: 130,00 € La rivista ha periodicità quadrimestrale. L’abbonamento decorre dal 1° gennaio di ogni anno. I fascicoli non pervenuti all’abbonato devono essere reclamati presso l’Ufficio Abbonamenti entro 15 giorni dal ricevimento del fascicolo successivo.

The journal is published three times per year. The annual subscription period begins on 1 January. Issues not received by subscribers must be claimed through the Subscriptions Office no later than 15 days following receipt of the consecutive issue.

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www.e-lup.com © Copyright 2016 – ISBN 978-88-465-XXXX-X ISSN 1010-7215 Lateran University Press Pontificia Università Lateranense Piazza S. Giovanni in Laterano, 4 Città del Vaticano

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LATERANUM Rivista internazionale a cura della Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense Fondata nel 1934 come Collana di Studi dal 1976 periodico quadrimestrale

G. Lorizio (Italia) - Direttore Redazione A. Sabetta (Italia) e P. Sguazzardo (Italia) - Segretari R. Dodaro (Stati Uniti), G. Pulcinelli (Italia), A. Schütz (Germania), G. Tangorra (Italia), L. Žak (Slovacchia)

Comitato scientifico N. Ciola (Italia), Ph. Chenaux (Svizzera), M. Cozzoli (Italia), R. Gerardi (Italia), A. Lameri (Italia), N. Loda (Italia), L.M. De Palma (Italia), A. Pitta (Italia)

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Identità e missione

Identity and mission

La rivista pubblica articoli, note, recensioni e segnalazioni in conformità alla propria missio istituzionale di presentare a livello internazionale la ricerca scientifica dei docenti della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, attività impostata nello spirito e secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II, sviluppata nell’ottica di un ampio confronto interdisciplinare e realizzata con il desiderio di contribuire al dialogus salutis della Chiesa con la cultura. La rivista accoglie, inoltre, contributi dei docenti degli Istituti teologici di tutto il mondo che a vario titolo sono associati alla stessa Facoltà, dei docenti esterni che partecipano ai progetti delle Aree di ricerca lateranensi, come anche di quegli studiosi ai quali la Direzione della rivista rivolge un invito a collaborare, in virtù dell’originalità e dell’alta qualità del loro lavoro scientifico. Essa è indirizzata agli specialisti in discipline teologiche, bibliche, patristiche e storiche, aspirando tuttavia a entrare in dialogo con tutti coloro che si interessano sia degli argomenti appartenenti alla ricca tradizione del vivere e sapere cristiano, sia delle prospettive interpretative che tale tradizione offre, in vista della ricerca di soluzioni teoretiche e pratiche alle grandi problematiche e alle istanze del mondo contemporaneo.

The journal publishes articles, notes and book reviews in conformity with its own mission to share and disseminate, at an international level, the scholarly research and reflections of the Faculty of Theology at the Pontifical Lateran University. Adhering to the spirit and directives of the Second Vatican Council, this activity provides a broad interdisciplinary approach with the intent of contributing to the dialogus salutis of the Church and culture. The journal invites contributions from instructors at associated theological faculties throughout the world and also from outside instructors who collaborate with the various research projects of this University, and finally from scholars who are invited by the Editor to contribute, in view of the originality and high quality of their scholarly work. The journal serves a readership specialised in theological, biblical, patristic and historical disciplines, as it aspires to enter into dialogue with all who are interested in arguments pertaining to the rich tradition of the Christian way of living and knowing, as well as with all who are concerned with the interpretative possibilities that this tradition offers in the search for theoretical and practical solutions to the great problems and demands of the contemporary world.

Il contenuto di Lateranum è indicizzato (completamente o parzialmente) o fatto oggetto di abstracts analitici nei seguenti strumenti di ricerca:

The contents of Lateranum are indexed (completely or partially) or abstracted in the following resources:

Elenchus bibliographicus - Ephemerides Theologicae Lovanienses (Leuven - Belgique) Dialnet (Fundación Dialnet, Universidad de La Rioja - España) Index theologicus (Eberhard Karls Universität Tübingen - Deutschland) BIBP (Bibliographic Information Base in Patristics - Canada) BILDI (Katholisch-Theologische Fakultät Innsbruck - Österreich) Progetto Riviste online (a cura di F. Testaferri, Italia) CIAPh - Centro Italiano dell’Année Philologique (Univ. degli Studi di Genova, Italia) ACNP - Catalogo Italiano dei Periodici (Università di Bologna, Italia)

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S. Bulgákov, El Paráclito, traducción de Miguel Montes y Margarita M. Leonetti, ediciòn y notas de Francisco J. López Sáez, Sígueme, Salamanca 2014, 493 p. Pubblicato nella prestigiosa collana “Verdad e Imagem”, diretta dal prof. Ángel Cordovilla Pérez della Universidad Pontificia Comillas di Madrid, il volume è la prima traduzione in lingua spagnola di un’opera di Sergej Bulgakov (1871-1944), noto teologo ortodosso russo. Esso compare a soli quattro anni dalla pubblicazione, presso la stessa collana, della monumentale opera La columna y el fundamento de la Verdad. Ensayo de teodicea ortodoxa en doce cartas di Pavel A. Florenskij (cf. Lateranum 78 [2012] 465-467), tradotta dal russo e curata esemplarmente dal prof. Francisco J. López Sáez, studioso della teologia russa e curatore anche della traduzione di El Paráclito. Essendo questo importante testo il secondo volume della “Grande trilogia” di Bulgakov intitolata Sulla Divinoumanità, López Sáez si è sentito, giustamente, in dovere di spiegare, nella presentazione introduttiva alla sua traduzione in spagnolo, come mai la scelta di introdurre il grande sistematico russo in Spagna sia caduta proprio su di esso e non, come ci si sarebbe aspettato, sul primo. Egli scrive: «este magnífico tratado sobre el Espritu Santo asume el lenguaje y los resultados cristológicos de la primera parte, dedicata al Cordero de Dios, y pone las bases teológicas de cuanto será desarrollado en la tercera, La Esposa del Cordero. Además, culmina con un Epílogo que en realidad es el primer trabajo de la trilogía, un tratadito sobre Dios Padre que sintetiza todos los desarrollos de la presente obra, y que representa uno de los tesoros de la contemplación trinitaria del autor ruso, abordando temas audaces come la oración dentro de la misma Trinidad o la kénosis del Padre en su relación con el mundo» (14-15). Non si può non essere d’accordo con la spiegazione del curatore. Effettivamente, le oltre quaranta pagine dell’epilogo de El Paráclito sono un vero e proprio gioiello teologico, uno dei testi più intensi della produzione bulgakoviana sulla tematica trinitaria. A questa osservazione, però, bisognerebbe aggiungerne un’altra: quella riguardante la scelta del teologo russo di intitolare l’epilogo Il Padre, decidendo di dedicare la parte conclusiva del secondo volume della “Grande trilogia” proprio al tema della paternità di Dio. Il motivo di tale decisione non è occasionale. Chi ha una conoscenza più approfondita del pensiero di Bulgakov sa che il punto di partenza e di permanente riferimento della fase più matura – il periodo parigino – nel processo di sviluppo della sua teologia trinitaria è stata l’idea della kenosi non tanto del Figlio di Dio incarnato quanto piuttosto dell’ipostasi del Padre; un’idea che, proprio nell’epilogo, sfocia nell’audace e originale riflessione sull’amore

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senza misura di Dio Padre che “crocifigge ed è crocifisso”, basata sulla convinzione che l’inviare «al sacrificio constituye un sacrificio del amor paterno, en la misma medida, aunque de manera diferente, en que muestra un amor sacrificial aquel que es enviado al sacrificio» (446). Allo stesso tempo, chi, attraverso la lettura della corrispondenza e dei Diari del teologo russo, ha potuto apprendere informazioni sui momenti chiave della sua vita, sa che la porta di accesso che gli ha reso possibili la scoperta e l’approfondimento del tema della kenosi del Padre è stata la personale esperienza di sofferenza che egli, sacerdote ortodosso, ha vissuto fino alla morte come padre di quattro figli (Maria, Fiodor, Ivan e Sergej). Infatti, l’intensa e dolorosa compartecipazione alle difficili sorti e alle sofferenze di questi – persino con-morendo con il figliolo Ivan – ha fatto di Bulgakov un’interprete straordinario di quella che, per lui, è la verità centrale della fede cristiana: l’amore trinitario di Dio datosi all’umanità nella kenosi di Cristo e nella kenosi dello Spirito, come amore kenotico dello stesso Dio Padre. Sapere ciò, essere consapevoli che la riflessione dell’epilogo è stata scritta dall’Autore con l’inchiostro del proprio sangue sarà, senz’altro, di grande aiuto per tutti coloro che cercheranno di immedesimarsi nella sua lettura. La traduzione in esame è stata eseguita sul testo francese Le Paraclet. La Sagesse Divine et la Théanthropie (Aubier, Paris 1946), il che potrebbe suscitare non poche perplessità, visto che la versione originale è stata scritta in lingua russa. Tale scelta è stata, tuttavia, compensata dallo sforzo del curatore di compiere una puntuale revisione della traduzione spagnola secondo l’originale russo e, inoltre, di tradurre direttamente dal russo sia il prologo che l’epilogo. Inoltre, il testo spagnolo è stato arricchito da opportune note a piè di pagina, contenenti spiegazioni dei termini russi e approfondimenti di alcuni concetti e temi centrali della teologia ortodossa e di quella bulgakoviana. È da segnalare che in tale impegno un frequente punto di riferimento sono stati, per il curatore, gli studi su Bulgakov scritti in lingua italiana, il che mette in luce e comprova lo stato avanzato e l’alta qualità della ricerca bulgakoviana condotta in Italia. Precede il volume una presentazione (Un nuevo misterio de la vida), in cui López Sáez introduce alla vita del teologo russo, descrivendo altresì i cardini della teologia sviluppata nella “Grande trilogia” e, in particolare, nel volume sullo Spirito Santo. Correttamente viene ricordato che al centro dell’interesse della poderosa ricerca teologica di Bulgakov sta il tema della divinoumanità, da lui considerato di importanza fondamentale per la comprensione di ogni trattato di dogmatica: dalla teologia della creazione alla cristologia, dall’ecclesiologia alla sacramentaria ecc. Ovviamente tale tema è di assoluto rilievo anche per la sua pneumatologia, determinandone l’impo-

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stazione e i percorsi di speculazione argomentativa. López Sáez mette in luce che esso è, nell’opera di Bulgakov, intimamente connesso con un altro tema ancora, quello della Sofia, sviluppato e adoperato con l’intenzione di creare una sorta di corrente teologica chiamata “sofiologia” e, prima ancora, una specifica prospettiva ontologica ed ermeneutica, mirante a pensare le verità di fede – ma anche tutto il reale, visto nel suo insieme e nei suoi particolari – alla luce del mistero della vita intratrinitaria di Dio, manifestatasi, con il Suo dinamismo agapico-creatore e rigeneratore, nella persona divinoumana di Cristo per mezzo dello Spirito quale “fondamento eterno” della vita degli uomini e di tutto ciò che esiste. Che la Sofia sia, in Bulgakov, un tema «de una fecundidad incalculable» (17) è un’osservazione più che giusta di López Sáez. Che sia, però, anche di un’estrema complessità – tanto da essere spesso frainteso e da suscitare numerose critiche da parte dei teologi sia ortodossi che cattolici – si evince dalle spiegazioni dello stesso curatore (cf. 17-18), il quale, a ragion veduta, ha sentito la necessità di dedicargli alcune apposite note esplicative, opportunamente inserite nel testo della traduzione (cf. 208, nota 4; 227, nota 2; 234, nota 8; 242-245, nota con asterisco). Sarebbe stato forse interessante, per i lettori, ricordare che nell’anno d’inizio della stesura del secondo volume – durata dal 3 agosto 1933 al 27 luglio 1934 – della “Grande trilogia”, Bulgakov è stato duramente attaccato proprio a causa della sofiologia e che ha ritardato l’uscita del libro (avvenuta nel 1936) anche per difendersi – scrivendo un’apologia intitolata Sulla Sofia, Sapienza divina (Paris 1935) – di fronte alla duplice condanna ricevuta da parte del Sinodo di Sremski Karlovci (17-30 ottobre 1935) e del metropolita Sergij di Mosca (27 dicembre 1935), il quale ha parlato di una dottrina estranea alla “santa ortodossia” della Chiesa di Cristo, mettendo in guardia il clero e tutti i fedeli davanti alla sua pericolosità. Se nel mondo dell’Ortodossia, in particolare nelle Accademie teologiche del Patriarcato di Mosca, si nutrono ancora oggi sospetti a proposito di Bulgakov e si dà preferenza alla teologia neopatristica di Vladimir Losskij e di Georgij Florovskij, ne sono la causa i dolorosi eventi che egli ha dovuto vivere nel periodo della stesura de Il Paraclito. Non rimane che augurare alla prima traduzione spagnola di un’opera bulgakoviana di sapersi conquistare numerosi lettori, diffondendo in Spagna e in tutti i paesi di lingua spagnola un pensiero che, con il tempo, ha dimostrato di essere profondamente ecclesiale e, comunque, del tutto originale, capace di stimolare ogni nuova generazione di teologi, qualunque sia la loro appartenenza confessionale. Certo si tratta di un pensiero ortodosso speculativamente robusto, complesso e assai impegnativo, con qualità che oggi, anche nella Chiesa, sembrano esser sempre meno richieste. Esso, tuttavia, ci tramanda

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un’intuizione di grande valore umano, spirituale, ecclesiale e culturale, di costante attualità: quando si è costretti a partecipare – come lo si era allora sia nella Russia di Stalin che nell’Europa di Hitler e di altri dittatori – a sconvolgimenti epocali, spesso accompagnati da drammatiche e multiformi crisi della società e della stessa cristianità, occorre imparare di nuovo a pensare e a parlare a partire da e con riferimento al fondamento, conferendo ai concetti e alle parole, liberate dalle strettoie ideologiche e dal pathos della banalità, uno spessore coraggiosamente ontologico. Lubomir Žak A. Cattaneo, Fondamenti ecclesiologici del diritto canonico. Con la collaborazione di Costantino M. Fabris, Marcianum Press, Venezia 2011, 258 p. Il volume che presentiamo è nato nella scuola e ad essa è destinato. Nelle intenzioni dell’Autore si tratta di un manuale con i limiti imposti dalla sua finalità didattica. La prima parte (15-30), come indicato nel titolo (Questioni propedeutiche), svolge un ruolo propedeutico ed è rivolta agli studenti che non hanno alle spalle uno studio di giurisprudenza, oppure hanno ricevuto una formazione giuridica improntata al positivismo e al formalismo giuridico. La seconda parte (31-64), è dedicata agli aspetti storici della canonistica. È una presentazione a grandi linee dello sviluppo storico della scienza canonica, indispensabile per comprendere il vasto dibattito che si è aperto grazie al concilio Vaticano II. Oltre al concilio, assumono grande importanza i discorsi di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, protagonisti della riforma del Codice di diritto canonico. Seguono due parti prettamente “sistematiche”. Nella prima, chiamata “generale”, vengono esaminate le questioni di carattere più ampio, riguardanti la totalità del diritto canonico (fondazione, natura, statuto scientifico e metodologico). Nella seconda parte sistematica, chiamata “particolare”, vengono considerati gli elementi ecclesiologici fondamentali per i diversi aspetti particolari delle norme canoniche (configurazione cristologico-pneumatologica della Chiesa, duplice dimensione della Chiesa, universale-particolare, natura e struttura della sacra potestas, questioni riguardanti i fedeli). La trattazione ha carattere schematico e molte questioni sono solo accennate. A detta dell’Autore ciò è dovuto al carattere manualistico del testo. Occorre riconoscere che gli aspetti ecclesiologici fondamentali soggiacenti al diritto canonico nel manuale sono bene individuati e trattati in maniera

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