Rifiuti zero? Non proprio - il caso di Los Angeles

July 5, 2017 | Autor: Alessandro Demontis | Categoría: Ambiente, Sostenibilità, Zero Waste, Ecología, Smaltimento Dei Rifiuti, Riciclo, Rifiuti Zero, Riciclo, Rifiuti Zero
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RIFIUTI ZERO? NON PROPRIO. IL CASO DI LOS ANGELES di Alessandro Demontis 29 settembre 2013

La città di Los Angeles é spesso utilizzata dagli ambientalisti e dai sostenitori del Riciclo/Riutilizzo come fulgido esempio di “Rifiuti Zero” possibile.

Rossano Ercolini, diplomato al liceo scientifico ed ex docente elementare con la passione per l' ambientalismo, recentemente premiato con il 'Nobel Ambientale' (il Goldman Environmental Prize), scriveva in un suo articolo del 2011:

“La stessa megalopoli di Los Angeles nel 2007 raggiungeva il 62% di sottrazione dalla

discarica dimostrando che la strategia rifiuti zero non procede solo in piccoli centri ma anche in capitali internazionali”.

Legambiente Narni nel pubblicare una intervista a Paul Cornett lo presenta come “esperto

di fama mondiale sulle strategie per la gestione del ciclo dei rifiuti, e in particolare sostenitore della strategia Rifiuti Zero che ha dato ottimi risultati nella città di Los Angeles (850.000 abitanti) e in Nuova Zelanda.”

Questi sono solo un paio dei vari proclami che coinvolgono Los Angeles. Di fatto Los

Angeles dal 2000 ha iniziato un percorso (studiato a partire dal 1996) che prevede, secondo le prime stime, un raggiungimento di questi traguardi: •% di riciclato nel 2000: 40 •% di riciclato nel 2020: 67 •% di famiglie coinvolte nel riciclo nel 2000: 60 •% di famiglie coinvolte nel riciclo nel 2020: 90 Quello di Los Angeles insomma era un PIANO di previsioni, nemmeno molto diverso da quelli che abbiamo anche in Italia. Ma una cosa é dichiarare delle intenzioni e fare delle

previsioni, altra cosa é rispettare quanto prospettato. Di fatto la situazione di Los Angeles non é diversa da quella delle grandi città italiane: un piano con previsioni che vengono

puntualmente disattese o che si possono considerare raggiunte solo a determinate condizioni.

Vediamo più in dettaglio.

Il piano per i rifiuti e il riciclo/riutilizzo relativo al Rifiuti Zero di Los Angeles si

chiama SWIRP e la sua adozione é avvenuta a partire dal 2007. Il primo Fact Sheet della

struttura responsabile del SWIRP riporta che nel 2006, a fronte di 9.6 milioni di tonnellate di rifiuti raccolti, ben il 62% era stato sottoposto a riciclo e il restante 38% mandato a

discarica. Ma quello che non é menzionato nei siti ambientalisti é che questi numeri si riferiscono non alla Los Angeles municipale, ma a tutto il territorio della contea. Questo

fact sheet evidenzia un fatto molto importante: a Los Angeles esistono solo 2 modi di smaltire grosse moli di rifiuti: il riciclo e la discarica.

Quel che pochi sanno é che il riciclo avviene non grazie a raccolta differenziata (chiamata nei documenti 'Waste Diverting' o 'Refuse Diverting') ma grazie a operazioni automatizzate e manuali svolte all' interno delle strutture di smaltimento.

Le operazioni di riciclo di Los Angeles sono così efficenti perchè nella struttura che si

occupa di riciclo lavorano oltre 800 persone a tempo pieno, ciò è reso possibile perchè la città investe pochissimo in raccolta differenziata. Già questo primo fatto é molto utile per capire come, anche da noi, la differenziata sia totalmente non necessaria. Ma andiamo oltre. Le strutture che trattano i rifiuti urbani di Los Angeles sono:

•CLARTS che si occupa del trasporto dei rifiuti raccolti tramite camion molto diversi da

quelli utilizzati in Italia. Si tratta di veri e propri Trucks ad enorme capienza, e in questo modo vengono ridotti i costi di trasporto necessitando di minor numero di viaggi.

•Dirty MRF é una struttura che raccoglie contenuto 'sporco' di rifiuti municipali, e si

occupa della loro separazione e mandata a riciclo

•Paper MRF é la struttura che riceve i rifiuti cartacei per il loro trattamento •Aluminum MRF riceve i rifiuti costituiti da latte di alluminio •Plastic MRF riceve i rifiuti di plastica

•East Valley Yard raccoglie i cassonetti rotti e distribuisce quelli nuovi alla popolazione e

per le strade

•Lopez Canyon riceve e tratta i rifiuti 'verdi' cioè derivanti da potature d' alberi e di

giardini

•C&D riceve i detriti di costruzione e demolizione in legno e in cemento •Sunshine Canyon Landfill, la discarica che riceve tutti gli scarti non riciclati.

Dall' esame del sito di questa discarica scopriamo che tratta mediamente 6600 tonnellate

di rifiuti al giorno, si tratta quindi di 2,409 milioni di tonnellate annue (ma la sua capacità

di smaltimento arriva a 12mila tonnellate giornaliere!). Non é proprio una bazzecola, anzi.

Il trucco nella gestione dei rifiuti di Los Angeles é che la SCL é una discarica inquadrata come luogo di 'Country wide disposal', cioè a carattere nazionale e non zonale; é per questo che in genere quando si parla dei rifiuti di Los Angeles pochi sono a conoscenza delle quantità mandate a discarica. Il programma di gestione dei rifiuti però non si limita a riciclo e discarica, e questo é un

particolare che non compare che in NESSUN sito ambientalista che nomini Los Angeles. E' prevista infatti anche una buona dose di incenerimento, che é chiamato, alla maniera

'green', “Refuse to energy” ed avviene all' inceneritore di City of Comerce nel distretto di Sheila e nell' inceneritore di SERRF di Long Beach, gestiti dal Sanitation District of Los

Angeles County. Il Comerce gestisce ogni giorno 350tonnellate di rifiuti, per un totale medio di 127000 tonnellate annue, e fornisce energia a 20mila famiglie. Che considerazioni possiamo fare su questi dati? Los Angeles é una città di circa 3.7 milioni di abitanti, disposti in circa 850mila unità residenziali. Il suo sistema di gestione dei rifiuti fino agli anni '90 era basato esclusivamente su discariche e su un minimo utilizzo di inceneritori. Negli anni 2000 si é iniziato a mettere su un piano di riciclo e, in parte di raccolta differenziata, che si era

prefissato un obiettivo di riduzione dei rifiuti a discarica del 67% circa entro il 2020. Effettivamente al 2007 sull' intero territorio di contea veniva dichiarato un 62%, valore

altissimo, di rifiuto mandato a riciclo. Il valore di riciclato, attualmente, si é stabilizzato intorno al 70-72% a seconda delle fonti (ultimi dati disponibili del 2012). Questo grande passo avanti é stato interpretato genericamete e superficialmente come un esempio di “Rifiuti Zero” funzionante.

Il successo di Los Angeles però non può essere preso come esempio da paragonare all' Italia né come esempio a cui tendere, per alcuni motivi: 1. Los Angeles partiva da una situazione in cui il riciclo era pari a zero e tutti i rifiuti andavano in discarica, quindi la messa in atto di un programma di riciclo ha avuto un

enorme successo perchè, come succede sempre, la prima 'sgrossatura' é quella che ha il maggior successo che va poi però affinato. Lo dimostra il fatto che in prima battuta si é arrivati dal 2000 al 2006 al 62%, e nei successivi 6 anni l' affinamento ha portato a un valore di soli 8 punti % più alto.

2. Il sistema di Los Angeles non ha mai dichiarato la sua intenzione di eliminare le

discariche, anzi il Sanitation Department ritiene la discarica di SCL essenziale per il proprio piano rifiuti, poiché é essa a gestire le quote da mandare a incenerimento. In Italia

invece il Rifiuti Zero é spesso abbinato a una politica avversa alle discariche, quindi si commette un errore perchè dal lato del riciclo si prende ad esempio L.A., ma dal lato delle discariche si va contro il piano di L.A.

3. A Los Angeles non viene data importanza all' incenerimento. SE si puntasse su politiche di questo tipo le quantità di rifiuti a discarica sarebbero enormemente più basse, ma la politica californiana é quella di tenere al minimo l' incenerimento. In Italia al contrario, nonostante le campagne ambientaliste, l' incenerimento é previsto come una risorsa ed é previsto dalla normativa rifiuti.

4. Los Angeles punta meno sulla raccolta differenziata, infatti la separazione principale viene fatta manualmente da operai e grazie a macchinari automatizzati direttamente all'

interno delle strutture di stoccaggio dei rifiuti. Sono questi operai che separano le varie frazioni, compongono le 'balle' da spedire alle varie strutture, e destinano il residuo non

riciclato a discarica. Questo tipo di politica fa sì che la municipalità spenda pochissimo per la raccolta dei rifiuti, al contrario della politica italiana che si concentra sulla differenziata

spesso producendo enormi debiti nelle casse comunali e dedicando meno risorse al riciclo vero e proprio.

5. A Los Angeles esistono pochissime strutture di riciclo, pochissime aziende che lavorano nel settore, e tutta la gestione é affidata a pochi ma efficienti centri tenuti sotto controllo

dal Sanitation Department. In Italia al contrario é un continuo proliferare di piccole aziende spesso mal controllate, e ad avere il controllo reale sulle operazioni di riciclo sono i consorzi di filiera.

Per questi e per altri motivi non reputo corretto prendere Los Angeles come modello di Rifiuti Zero a cui tendere; la cronaca di Los Angeles inoltre riporta non pochi problemi legati alla politica di riciclo.

Il primo problema tra tutti riguarda il riciclo del vetro, che nella metropoli californiana é

un vero e proprio incubo. Un altro grosso problema é quello delle truffe sullo smaltimento e riciclo dell' alluminio e della plastica: siccome per ogni latta di alluminio o per ogni bottiglia in plastica riciclate viene riconosciuto ai responsabili di riciclo un premio economico, alcune aziende hanno iniziato a riciclare di nascosto alluminio e plastica provvenienti dagli stati confinanti: il risultato di questo meccanismo é che nel 2011 in

California son state messe in mercato 8.5 miliardi di lattine d' alluminio, e ne son state riciclate 8.3 miliardi, un tasso di riciclo di oltre il 97%. E nel caso della plastica si é

dichiarato l' assurdo tasso di riciclo del 104%!! Il Los Angeles Times nell' ottobre 2012 denunciava che questi illeciti nel riciclo fraudolento causavano al governo statale un buco di circa 40milioni di dollari l' anno.

Il tutto, ovviamente, mette anche in crisi l' attendibilità dei dati ufficiali di riciclo dichiarati negli studi e nei piani rifiuti.

Insomma, andiamoci molto cauti a osannare il Rifiuti Zero d' oltre oceano.

Links di riferimento:

http://www.dmi.unipg.it/~mamone/sci-dem/nuocontri_2/ercolini.html http://www.zerowaste.lacity.org/about/existing_facilities.html http://www.zerowaste.lacity.org/files/info/fact_sheet/SWIRPGenDisposalFactSheet_032009.pdf http://www.sunshinecanyonlandfill.com/home/2-5-Using_what.html http://lacitysan.org/solid_resources/index.htm http://lacitysan.org/solid_resources/factsfigures.htm http://www.laep.org/target/units/recycle/problem.html http://www.laep.org/target/units/recycle/landfill.html http://www.lacsd.org/solidwaste/swfacilities/rtefac/commerce/ http://www.lacsd.org/solidwaste/swfacilities/rtefac/serrf/brochure.asp http://www.lacsd.org/solidwaste/swfacilities/rtefac/commerce/default.asp http://articles.latimes.com/2012/oct/07/local/la-me-can-fraud-20121007

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