Poesia Romena

July 7, 2017 | Autor: F. Lunaria | Categoría: Poesia
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Descripción

1

"Luceafårul"

(la traduzione in italiano è mia)

C'era, come nelle fiabe, Come mai nell'incursione del tempo si verificò, C'era, nata dal famoso sangue reale, Una ragazza ancor più bella. Era figlia unica dei suoi genitori, Luminosa come il sole a mezzogiorno 2

E come vergine tra i santi E tra le stelle la luna. Dalla profonda ombra delle volte Il suo passo ora dirige Verso una finestra: al suo angolo, Un Brillante Lucifero aspetta.

Lei si guarda attorno come scrutando mari lontani, Lui Si alza, dardi i suoi raggi, E conduce le nerastre navi cariche Sul bagnato, in movimento, in differenti modi.

A guardarla tutte le sere, La sua anima infiamma I Suoi istinti; E guardandola per settimane, Egli si innamora di lei.

3

E come si appoggia sui gomiti, Il suo tempio e il suo capriccio, Anche lei sente nel suo cuore e nell'anima che si sta innamorando di Lui.

E ogni notte le sue fiamme tempestose Più tumultuosamente rinnovano Quando all'ombra del castello Ella mostra la sua visione luminosa.

E nella sua stanza con passi lenti Egli porta i suoi passi e gli obiettivi Tessendo fredde scintille con fatica di fiamme tremanti.

E quando lei si getta sul suo letto Con le membra stanche, e riposa 4

Lui scivola la mano lungo il suo seno E le chiude le dolci ciglia.

E dallo specchio sulla sua forma Un raggio si è diffuso e brucia, Sui suoi grandi occhi E sul suo viso, che si trasforma.

I suoi sorrisi lo vedono, lo specchio lo mostra, Lui, tremante nell'angolo

Per Lui sta affondando, nel suo sogno Cosicché le loro anime possono agganciarsi

Lei parla con lui nel sonno e sospira Mentre si gonfiavano le vene del suo cuore, che batteva come un tamburo: 5

- "O, Dolce Signore delle mie notti fatate Perché non vieni? Vieni! "Discendi a me, mite e clemente Lucifero, Tu puoi scivolare su un raggio Entrare nella mia abitazione e nella mia mente E sul mio barlume di vita! "

E Lui ascolta e trema e Ancora di più per il suo amore agogna E rapido come il fulmine che Si tuffa tra le onde. L'acqua in quel punto, Mosse molti anelli concentrici, a ripetizione.

E fuori nell'ignoto, oscurità, profondità Un giovane uomo superbo sorge, 6

Come sopra una soglia, verso l'ancora, I suoi passi frettolosi conduce, Tiene in mano un bastone con in cima, una corona di ancie

Sembra impersonare un giovane Voivod Con i capelli morbidi e dorati; Un velo blu, si allaccia in un nodo sopra la sua spalla nuda. L'ombra del suo viso è esangue E puoi vedere attraverso gli occhi di un uomo affascinante, morto, ma con gli occhi vivi Che gettano le loro scintille fuori.

"Dalla mia sfera difficilmente esco a rispondere alla tua chiamata. 7

Il Paradiso è mio padre e Mia madre è il mare. Così potevo venire alla tua camera E guardarti da vicino. Con la mia luce rinasce dalle onde il mio Destino, per te, governerò. O, vieni, o mio tesoro meraviglioso, E lascia da parte il tuo mondo; Perché io sono Lucifero dall'Alto E tu vuoi essere la Mia sposa. Nel mio palazzo di corallo, Io ti custodirò per sempre E il mondo intero dal mare Si inginocchieranno davanti alla tua porta..". O, tu, bella come l'arte, ma nei sogni che un angelo mostra, nel modo in cui ti sei aperta per Me, 8

Per me d'ora in poi sarai sempre sigillata".

"La tua porta, aspetto e parole sono strani La vita che illumini con i tuoi bagliori non può essere impartita, Perchè io sono viva e Tu sei morto E i tuoi occhi agghiacciano il mio cuore. "

Molti giorni sono trascorsi dal quel giorno, ma Lucifero Viene di nuovo e rimane Proprio come allora, diffondendosi sopra di lei, con i suoi raggi.

Nel sonno lei rimembra Lui E, come prima, insieme, desidera esprimere un desiderio per il Maestro delle onde per congiungere la sua anima.

9

"Scendi in me, dolce Lucifero, Tu puoi scivolare su una trave, Entrare nella mia abitazione e nella mia mente E sul mio barlume di vita! "

E Lui ascolta, ed è colto dalla disperazione Di un tale doloroso sentimento Si sente morire e i cieli ruotano Dove Egli è sparito.

Ben presto le fiamme rubiconde si sprigionano, tengono in pugno Il mondo; Un superbo spasmo del caos per le valli.

Sulle sue ciocche di capelli neri, porta 10

La sua corona luminescente con alcune fiamme di fuoco; ondeggia come lui arrivava nella realtà, Nuotando sulle fiamme del sole.

Col suo nero sudario cerca di coprire Le sue braccia vigorose come il marmo, Lui pensieroso, tristemente reca Il suo viso terribilmente pallido.

Ma brillano i suoi grandi occhi meravigliosi come chimere che mostrano due spasmi insaziabili: ma tutto questo è confinato nel buio profondo.

"Dalla mia sfera difficilmente esco a rispondere alla tua chiamata, alla tua visione. Il sole lucente è mio padre e 11

Mia madre è la notte. Oh vieni e sopra i tuoi capelli biondi lascia da parte il tuo mondo; Perché io sono Lucifero dall'Alto E tu vuoi essere la Mia sposa. Oh vieni e sopra i tuoi capelli biondi con corone di stelle Io ti incoronerò e molto di più che tutte loro tu brillerai e sfavillerai orgogliosa. O, tu sei bella come i sogni che un demone mostra, Il modo in cui ti sei aperta con me, Per me sarai sigillata per sempre. Le profondità del mio dolore dal desiderio del tuo amore feroce I miei pesanti occhi grandi e dolenti Quando in loro tu ti riveli urtandoli" 12

E il testo in Inglese:

"LUCIFER"

The title of the poem, linked to the central figure - "Luceafårul" hononymous with evening or the morning star is Lucifer in Corneliu M. Popescu's and Dimitrie Cuclin's versions.

There was, as in the fairy tales, As ne'er in the time's raid, There was, of famous royal blood A most beautiful maid. 13

She was her parents' only child, Bright like the sun at noon, And like the virgin midst the saints And among stars the moon. From the deep shadow of the vaults Her step now she directs Toward a window: at its nook Bright Lucifer expects. She looks as in the distant seas He rises, darts his rays And leads the blackish, loaded ships On the wet, moving, ways. To look at him every night Her soul her instincts spur; And as he looks at her for weeks He falls in love with her. And as on her elbows she leans 14

Her temple and her whim She feels in her heart and soul that She falls in love with him. And ev'ry night his stormy flames More stormily renew When in the shadow of the castle She shows to his bright view. And to her room with her slow steps He bears his steps and aims Weaving out of his sparkles cold A toil of shaking flames. And when she throws upon her bed Her tired limbs and reposes, He glides his hand along her breast And her sweet eyelash closes. And from her mirror on her shape A beam has spread and burns, 15

On her big eyes that beat though closed And on her face that turns. Her smiles view him; the mirror shows Him trembling in the nook For he is plunging in her dreem So that their souls may hook She speaks with him in sleep and sighs While her heart's swelled veins drum: -"O, sweet Lord of my fairy nights, Why comest thou not? Come! "Descent to me, mild Lucifer, Thou canst glide on a beam, Enter my dwelling and my mind And over my life gleam! " And he listens and trembles and Still more for her love craves And as quick as the lightning he 16

Plunges into the waves. The water in that very spot Moves rolling many rings And out of the unknown, dark, depth A superb young man springs. As on a threshold o' er the still His hasty steps he leads, Holds in his hand a staff with, at Its top, a crown of reeds! A young Voivode he seems to be With soft and golden hair; A blue shroud binds in a knot on His naked shoulder fair. The shade of his face is of wan And thou canst see throughoutthroughoutA handsome dead man with live eyes That throw their sparkles out. 17

"From my sphere hardly I come to Follow thy call and thee. The heaven is my father and My mother is the sea. "So that I could come to thy room And look at thee from near With my light reborn from waves my Fate, toward thee I steer. "O, come, my treasure wonderful, And thy world leave aside; For I am Lucifer up from And thou wouldst be my bride. "In my palace of coral I'll Take thee for evermore And the entire world of the sea Will kneel before thy door". "O, thou, art beautiful as but 18

In dreams an angel shows, The way though thou hast oped for me For me' s for ever close. "Thy port and mien and speech are strange Life thy gleams don' t impart, For I' m alive and thou art dead And thy eyes chill my heart. " Days have past since; but Lucifer Comes up again and stays Just as before, spreading o' er her His clear translucent, rays. In sleep she would remember him And, as before, whole Wish for the Master of the waves Is clinching now her soul. "Descend to me, mild Lucifer, Thou canst glide on a beam, 19

Enter my dwelling and my mind And over my life gleam! " He hears; and from the dire despair Of such a woeful weird He dies, and the heavens revolve Where he has disappeared. Soon in the air flames ruddy spread The world in their grip hold; A superb from the spasm of the Chaotic valleys mould. On his locks of black hair he bears His crown a fierce fire frames; He floats as he really comes Swimming in the sun' s flames. His black shroud lets develop out His arms marbly and hale; He pensively and sadly brings 20

His face awfully pale. But his big wonderful eyes' gleam Chimerically deep, Shows two unsatiated spasms That but into dark peep. -"From my sphere hardly I come to Follow thy voice, thy sight; The bright sun is my father and My mother is the night. " "O, come, and upon thy blond hair And thy world leave aside For I am Lucifer from up And thou wouldst be my bride.

"O, come, and upon thy blond hair Crowns of stars I shall crowd, And more that all of them, up there, 21

Thou wilt look fair and proud."

-"O, thou art beautiful as but In dreams a demon shows, The way thought thou hast oped for me For m'es for ever close". "The depths of my breast ache from the Desire of thy fierce love My heavy, big, eyes also ache When into them thine shove"

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Riporto delle frasi di Mihai Eminescu, tratte da "Genio Desolato" (1868(1868-1870), libro manifesto del Romaticismo Rumeno, che analizza una grande storia d'amore, sullo sfondo delle rivolte rumene al dominiodominio-invasione ungherese. è un libro molto emozionante, che consiglio.

"Ogni stella in cielo un'amore sulla terra; soltanto nella mia notte neanche una stella. Solo nella mia anima... nessun amore."

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"Muoio alla terra, per poter vivere in cielo."

"Una dopo l'altra si accendevano le stelle, tremanti nel cielo, ora più in alto, ora più in basso, e la Luna, loro bionda signora, pallida come una sposa, passava tra le nuvole candide e sottili."

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"... Le labbra livide, i capelli neri come la notte, spettinati, che le volavano attorno al collo bianco come il marmo, il collo della morte... La lunga veste di seta nera, facevano di lei un'immagine di ira dolorosa, di pietrificato dolore."

Alcune Poesie di LUCIAN BLAGA (grazie a Deian per la segnalazione)

"Prospettiva"

Notte. Sotto le sfere, sotto gli immensi abissi 26

dormono le monadi. Cosmiche essenze lacrime silenziose nello spazio dormono le monadi. Il loro moto è l'elogio del sonno.

"Dal profondo"

Madre -il NullaNulla- L'Abisso! L'orrore dell'Abisso fa tremare ogni notte il mio giardino. Madre, tu fosti un tempo la mia tomba. Perchè ho terrore -madremadre27

di lasciare già la luce?

"La Luce"

Quella luce che sento entrarmi nel petto quando vedo te non è forse una goccia della luce creata il primo giorno, dal profondo assetata d'esistenza? Giaceva in nulla in agonia, nel buio errava, solo, quando diede l'Inconoscibile un segnale: "Luce!" 28

Un mare un'insensata tempesta di luce dilagò in un istante: era come una sete di peccati, di desideri, di patemi e slanci una sete di mondo e di sole. Dov'è sparita l'acceccante luce d'allora - chi lo sa? Quella luce che sento entrarmi in petto quando ti vedo - angelo mio, forse è l'ultima goccia della luce creata il primo giorno.

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E qualche verso di TUDOR ARGHEZI ....

"Agate nere"

Come dentro il silenzio, scavato nell'abisso della notte pallida, come la luna rilucente, tra i vapori della sera; E come l'anima si perde in morbida ragnatela che oblinqua si culla per carezzarla teneramente, come da pagine lette bianche farfalle con occhi d'oro su cuffie di centaurea muovono ali polverose. Con fruscio di seta soffocato dalle trine sulla mia finestra passa il vento come rete costellata di perle. Offuscata nel ricordo, è tornato un profumo di sogno, 30

dal seno appena svelato, sul quale un braccio sottile si assopiva come un iris. Gli occhi racchiusi in gusci di ferro versano seme tremolante per gli occhi di un tempo: e gli alberi rivolti verso il cielo sembrano ecco, navi nere cariche di mistero.

"Maledizioni"

Per grani ondeggianti e campi di cicuta, i fuggiaschi raggiunsero il deserto all'ora in cui la luna funerea e muta come un toro 31

affondava nella solitudine il corno. E il mio pensiero conosce il loro pensiero. ... Precipiti il cielo e bufere di piombo vi caccino sui campi con fruste di stelle. Si schianti la pietra in piccole zanne di selce che turbinando inseguano i viventi.

"Preghiera" Perchè la polvere hai sollevato, e vivo mi hai formato, se al principio hai dato fine prima ancora che avesse principio? 32

..... Tu duri sempre e nostra vita muore. A te basta il conforto di essere, tu solo, eterno, tra le nebbie. Misurato nel tempo della testimonianza di quelli che sono morti.

"Salmo"

Non mi hai parlato mai di lacrime, ma la lacrima è in me adunata. Mi hai persuaso alla danza e al canto e non mi hai ricordato anche la tomba. 33

Tu non hai fatto la terra per grazia e per amore. Ti occoreva uno spazio, libero e vasto, per i cimiteri.

GEORGE BACOVIA (1881(1881-1957)

"Valzer d'autunno"

Qui fuori, un canto funebre d'autunno triste monotoni di valzer lento... Danziamo, cara, attraverso il salotto, 34

alle note mortuarie dell'autunno.

Ascolta come suona chiaramente la musica nel grande parco antico, sopra il legno di lugubri strumenti, qui fuori, un canto funebre d'autunno.

Ora il valzer sospira dolcemente, vieni, ti prego, lasciati abbracciare... Danziamo, cara, un grido ad ogni giro, alle note mortuarie dell'autunno.

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