L\'ESPERANTO A PADOVA

May 22, 2017 | Autor: Carlo Minnaja | Categoría: Esperanto, Esperanto movement
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Descripción

L'ESPERANTO A PADOVA

La prima grammatica della Lingua Internazionale è apparsa in russo a
Varsavia nel 1887. L'autore era il dottor L. L. Zamenhof, oculista polacco,
che usò lo pseudonimo "Dottor Esperanto", e questo pseudonimo venne ben
presto ad indicare la lingua stessa. Seguirono subito altre grammatiche in
altre lingue, che consentirono un diffondersi piuttosto rapido dapprima in
Europa orientale e quindi anche in altri paesi. In Svezia, in Polonia, in
Russia, in Francia si fondano i primi gruppi di adepti che si riuniscono
per praticare la lingua.

Nel mondo il diffondersi dell'esperanto conduce anche a numerosi convegni,
dapprima soltanto nazionali, e poi anche internazionali. Il primo congresso
che raccolse un più vasto pubblico (oltre 650 persone) fu a Boulogne-sur-
Mer, sulla Manica, nel 1905; fu il primo di una serie che, interrotta
soltanto dai due grandi eventi bellici, dura fino ad ora: nel 2002 il
congresso si è svolto in Brasile, nel 2003 in Svezia, nel 2004 sarà a
Pechino. Cominciano a costituirsi associazioni internazionali; la più
grande è l'Associazione Universale di Esperanto (Universala Esperanto-
Asocio) fondata nel 1908, che oggi ha sede a Rotterdam, e che ha tra i suoi
scopi lo sviluppo delle relazioni internazionali su una base di ugaglianza
e di fratellanza, nel pieno rispetto dei Diritti Umani.

L'esperanto comincia lentamente a diffondersi anche in Italia. Già nel 1889
appare la prima grammatica in italiano, a cura del dott. Daniele Marignoni,
e cominciano a nascere i primi cultori della lingua, che vengono denominati
"esperantisti". Si tratta però di fenomeni dapprima isolati, e bisogna
aspettare oltre un decennio per notare il formarsi di gruppi in varie
località, sul modello di quelli esistenti all'estero.

La città di Padova, ricca di tradizioni culturali, letterarie e
scientifiche e sempre aperta alle relazioni e agli scambi con l'estero,
vede nascere nel 1913 uno dei primi circoli esperantisti italiani, sotto la
spinta di Giovanni Saggiori, illustre cultore della storia e della
toponomastica padovana. Saggiori guida corsi in Padova e nella provincia, e
collabora alla fondazione dei gruppi a Cittadella, Legnago, Piazzola.
Esperto di radiotecnica, traduce dall'esperanto in italiano un libro
divulgativo "Ora so cos'è la radio", e traduce in esperanto la guida di
Padova. Dal 1922 uno stand esperantista è presente presso la Fiera
Campionaria di Padova; tale presenza continua per decenni, e tranne brevi
interruzioni dura tutt'ora.

L'esperantismo a Padova è vivace; soci del circolo esperantista padovano
sono sempre presenti in congressi nazionali e internazionali, e spesso il
saluto dell'Italia nei congressi universali è portato proprio da Giovanni
Saggiori. La padovana Mirza Marchesi, insegnante elementare, tiene corsi di
esperanto nelle scuole e pubblica su riviste di insegnanti articoli
sull'esperanto. Nel 1930 appare la sua ottima traduzione delle "Avventure
di Pinocchio". Il 1931 vede Padova al centro del movimento esperantista
italiano come sede del congresso nazionale.

La guerra porta distruzione e morte, e anche gli esperantisti padovani
diminuiscono la loro attività. Dopo la seconda guerra mondiale il gruppo ha
un nuovo rifiorire: una giovane padovana, Norma Saccardo, vince il premio
della Federazione Esperantista Italiana, un insegnante di Padova, Filippo
Franceschi, è premiato in concorsi internazionali di prosa esperanto; Carlo
Minnaja, padovano di adozione, è per dieci anni Direttore Generale
dell'Istituto Italiano di Esperanto; un esperantista, Benvenuto Bisello,
diventa presidente della Camera di Commercio di Padova. Nel Comune di Ponte
San Nicolò viene inaugurato un "Corso Esperanto", che si raccorda al "Corso
Kennedy" del Comune di Padova, e nome analogo viene dato ad una strada di
Cittadella. Nel 1984 muore Giovanni Saggiori, dopo oltre 60 anni di
presidenza ininterrotta del Circolo Esperantista Padovano, ora intitolato
al suo nome; quasi tutti gli esperantisti dell'intera provincia sono stati
alunni dei suoi corsi e ne ricordano l'entusiasmo e la competenza.

Il 1988 vede la celebrazione alla Sala della Gran Guardia del 75°
anniversario della nascita del gruppo; nel 1989, su circolare del
Provveditorato agli Studi, viene proposto in tutte le scuole un tema sulla
comunicazione internazionale, e la premiazione si svolge alla Fiera di
Padova. Sono le prove generali perché il gruppo esperantista padovano possa
invitare il congresso nazionale, che si tiene nel 1990 nella prestigiosa
cornice del Liviano, e che raccoglie oltre 300 persone. In quella occasione
viene recitato Ruzante in esperanto, e viene lanciata un'antologia, redatta
da un padovano, di poeti italiani del 20° secolo tradotti in esperanto. La
manifestazione ha un'eco pubblica notevole, con un torneo scacchistico in
simultanea tenuto all'aperto in Via 8 Febbraio, gestito da un maestro
internazionale di scacchi esperantista, il ceco G. Fiala. Ancora alla Gran
Guardia viene tenuta un'altra celebrazione nel 1997, in occasione
dell'uscita del Vocabolario Italiano-Esperanto di Carlo Minnaja. La
giornata, patrocinata dal Comune di Padova, ha un notevole successo di
pubblico giunto anche da altre regioni, ed è nobilitata dalla
partecipazione dell'Università e dal saluto del Presidente della Regione
Veneto. Qualche anno dopo, ecco l'inaugurazione del "Giardino Esperanto",
larga zona di verde con un piccolo teatro e un parco giochi per bambini.

A Padova opera anche un gruppo di ferrovieri esperantisti, che tiene le sue
riunioni al Dopolavoro Ferroviario, dove ha costituito un'importante
biblioteca. Padova è spesso sede di riunioni di direttivi regionali e
nazionali, specie di giovani, e vari veneti sono tra i dirigenti della
Gioventù Esperantista Italiana; e a Padova ha sede il Coordinamento
Esperantista Veneto, che pubblica anche un interessante bollettino di
informazioni sulla lingua internazionale.
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