La Traviata a Toronto

June 25, 2017 | Autor: S. Bazzichetto | Categoría: Opera, Canadian Literature, Canadian Theatre, Giuseppe Verdi, Traviata
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Descripción

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MARTEDI 20 OTTOBRE 2015 • CORRIERE CANADESE

STORIA ARTE CULTURA TORONTO

Il viaggio e la fuga, intervista ad Alessandro Marrone Paolo Frascà TORONTO – Alessandro Marrone è un giovane di Reggio Emilia, laureatosi presso la Facoltà di Economia dell’Università di Parma. È uno di quei giovani che sente il bisogno impellente di viaggiare, di fuggire, un bisogno non molto raro nella sua generazione, che è sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuove frontiere da valicare. Il suo primo vero viaggio, però, è un viaggio artistico, che lo porta alla prima stesura del romanzo Sulla parallela dell’Inferno, che vedrà il completamento durante la sua prima visita a Toronto nel 2014, per poi essere pubblicato nel 2015. La vita lo sorprende ancora una volta quando gli viene offerta una parte in un film di Hollywood, un’esperienza che, di certo, non dimenticherà facilmente. In un’intervista esclusiva per il Corriere Canadese, Alessandro ci racconta un po’ della sua storia. Qual è stata la tua fonte d’ispirazione per “Sulla parallela dell’Inferno”? «Parlare di una sola fonte d’ispirazione risulterebbe minimizzante, posso di certo affermare che le mie esperienze di vita, i viaggi e le delusioni avute mi hanno aiutato a creare quest’opera “giovanile” e “generazionale”; un altro fattore determinante è stata sicuramente la musica (i Coldplay, i Rolling Stones e Bob Marley, per citarne alcuni) e infine la serie televisiva Californication: mi sono ispirato alla vita di Hank Moody (il protagonista), anche lui scrittore e anche lui in cerca di qualcosa… amore, pace, libertà. Non po-

Il giovane scrittore Alessandro Marrone e la copertina di “Sulla parallela dell’Inferno” trò mai riassumere ciò che mi ha ispirato con un solo e unico concetto, ma posso affermare che ogni tipo di stimolo che sia arrivato per felicità o per tristezza mi ha accompagnato in questa avventura letteraria». Ci sono elementi, all’interno dell’opera, che consideri autobiografici? «Sì, ce ne sono… per esempio il motivo che spinge Edoardo (il protagonista) a partire e mollare

tutto appena laureato, il suo modo di pensare e di vedere la vita, qualche scena accattivante e/ o bizzarra. Ho voluto scrivere questo libro per raccontare quello che prova un ragazzo di 25 anni nato in questa generazione. Il viaggio sta diventando la risposta per molti di noi, perché incarna un’esplosione di emozioni unica: curiosità, paura, distacco, potere… libertà. Ho solo raccontato la storia di uno di quei ragazzi».

CANADIAN OPERA COMPANY

Parlaci della tua esperienza hollywoodiana. «Potrei stare qui a raccontare mille storie sui sogni americani… ma la verità è che tutto è nato per pura botta di c..o. Cercavo lavoro e mi è stato offerto di recitare la parte di uno dei militari nel film Pixel di Adam Sandler. È stata un’esperienza unica, mi sono divertito da matti a sparare agli “UFO” e mi sono trovato fianco a fianco con Adam per 7 giorni.

Devo dire che è una gran persona oltre che un ottimo attore comico. Ho realizzato un sogno che avevo sin da bambino: vivere dal vivo un vero film hollywoodiano». Cosa ti ha portato in Canada? «È un chi, non un cosa. La risposta è semplice – il mio migliore amico Federico. È uno chef molto bravo ed è venuto a lavorare in Canada. Così, quando mi ha chiesto se volessi partire con lui e vivere un’esperienza più unica che rara, ho risposto “Sì, perché no?”. E dopo due mesi, siamo partiti». Quali sono i tuoi sogni e le tue speranze per il futuro? «Il mio sogno è di vedere un giorno una mia opera trasmessa sul grande schermo, trasformare un libro fatto di sogni in un vero film. Io sono molto legato all’Italia, anche perché la mia famiglia e i miei amici sono là; però sono venuto qui per inseguire un sogno e il mio obbiettivo è quello di realizzarlo. In Italia, ora come ora, non è possibile, gli editori offrono miserie mentre guadagnano milioni, di conseguenza ho deciso anche io, come stanno facendo tutti i nuovi scrittori, di autopubblicarmi. Ad ogni modo, sto scrivendo il sequel di Sulla parallela dell’Inferno: la mia intenzione è di farne una trilogia e sì, le mie speranze sono di poter far conoscere la mia storia a tutto il mondo. Se volete ridere e divertirvi, leggete il mio romanzo: vi appassionerà!». Il romanzo “Sulla parallela dell’Inferno” è acquistabile su Amazon.it o Amazon.com, sia in formato cartaceo che digitale.

LA SCHEDA

La Traviata a Toronto

Napoli e la musica: conferenza all’IIC

Sebastiano Bazzichetto

Johnny L. Bertolio

TORONTO - Una “Traviata” appassionante quella in scena alla Canadian Opera Company fino al 6 Novembre. La produzione di quest’anno per la regia di Arin Arbus è piuttosto tradizionale: le lunghe marsine ottocentesche, i frack a coda, le mastodontiche crinoline – eredità dell’imperatrice Eugenia – non deludono il pubblico dei romantici e dei più conservatori. Una scelta quasi avanguardistica in anni in cui si tende a proporre messinscene iper- o post-moderniste, traballanti sotto il profilo filologico, completamente avulse dal contesto storico originario. La storia di Violetta Valéry, la cortigiana che ama le camelie, è magnificamente rappresentata nei tre atti dell’opera di Giuseppe Verdi: il primo atto offre due tra le arie più famose del repertorio operistico, il brindisi ‘Libiamo ne’ lieti calici’ e la presa di coscienza del sentimento amoroso da parte di Violetta nel suo drammatico ‘Sempre libera’; un atto che, in questa produzione, scorre

TORONTO - L’Istituto italiano di cultura in collaborazione con il Toronto Consort ospiterà una conferenza di Lucas Harris dedicata alla musica napoletana: “Singing City of Naples”. La città partenopea e in generale la Campania hanno da sempre un rapporto privilegiato e strettissimo con la musica, specialmente con quella melodica e popolare, che tuttora fa dei relativi cantanti delle vere e proprie star locali. Ma anche la musica più raffinata, quella della corte e dei salotti aristocratici, dei teatri e delle chiese, ha in Napoli uno dei suoi centri di irradiazione e di maggior successo. Lucas Harris, musicista a sua volta (tiorba, liuto e chitarra barocca sono le sue specialità) e professore, si soffermerà proprio sul legame tra i più illustri compositori barocchi di origine napoletana e l’ispirazione folk dei loro pentagrammi tra Cinque e Settecento. La conferenza presenterà anche i risultati di un lavoro di ricerca che ha portato all’allestimento di “The Soul of Naples” a cura del Vesuvius Ensemble, in programma il 13 e il 14 novembre presso il Trinity-St. Paul’s Centre (427 Bloor Street West: http://torontoconsort.org/concerts-tickets/2015-16-season/the-soul-of-naples/).

piacevolmente, senza grandi colpi di scena e senza, ahinoi, gli acuti che il pubblico più esperto si aspetterebbe. Le sbavature vocali e di dizione di Violetta (Ekaterina Siurina) lasciano un po’ a desiderare. La soprano tuttavia si riprende nel secondo e terzo atto, rendendo giustizia all’opera anche da un punto di vista drammaturgico. Le vere star che brillano sotto il profilo canoro sono indubbiamente Alfredo (Charles Castronovo), nella vita marito della Siurina, e Germont padre (Quinn

Kelsey), le cui voci incarnano pienamente l’intensità e le infelici vicende vissute dai personaggi e riescono ad emozionare fino alle lacrime. Infine, la bacchetta di Marco Guidarini dirige magistralmente la partitura verdiana: l’esecuzione del preludio, un incredibile flashback che viene ripreso nel terzo atto, tocca le corde più intime della sensibilità del pubblico in sala. E chi andrà a vedere l’opera, calato il sipario, non potrà che dire, con Alfredo, “Io vivo quasi in ciel!”.

(IIC, 496 Huron Street: 23 ottobre, 6.30 PM. Ingresso libero)

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