ECCO LA TARANTOLA

July 3, 2017 | Autor: Renato Grilli | Categoría: Philosophy, Cultural Semiotics
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Descripción


"ECCO LA TARANTOLA!" di F. Nietzsche in "Così parlò Zarathustra – parte seconda"

Lettura e adattamento a cura di Renato Grilli [email protected]

DEBUTTO 23/03/2012 Teatro Carducci Parabita (LE)
per "NON C'E' BENE" letture per il decennale della scomparsa di Carmelo Bene,

Dalla presentazione: "Un omaggio esplicito al Terrorista Teatrale che ha svelato il segreto della centralità della voce, l'imbroglio e la farsa della "messa in scena", della "rappresentazione".

Articolo di Renato Grilli pubblicato su Paese nuovo del 22/03/2012:
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I
Ecco la tarantola, qui c'è la sua tana!
Vuoi vederla tu stesso? Qui, guarda, pende la sua ragnatela. Toccala. Falla fremere!
Ed eccola, che lei viene su, docilmente. Tu dille: "Benvenuta, tarantola! Vedo quello che sta sul tuo dorso, quel nero triangolo, e vedo anche quello che si annida dentro la tua anima!
Io vedo che nella tua anima si annida VENDETTA: dove tu mordi, si forma una pustola nera; col tuo veleno tu fai venire le vertigini all'anima!"
Questo dico a voi con una similitudine, a voi che fate venire le vertigini alle anime, voi predicatori della UGUAGLIANZA! Tarantole per me voi siete! E in segreto smaniosi di vendetta! /ride
Ma io porterò alla luce i vostri nascondigli! Perciò vi rido in faccia il mio riso, perciò do uno strattone alla vostra ragnatela, affinché la vostra rabbia vi induca a venire fuori dal vostro antro di menzogne, e balzi fuori la vendetta dietro alla vostra parola "giustizia".
"CHE L'UOMO SIA REDENTO DALLA VENDETTA", questo è per me il ponte verso la speranza suprema, l'arcobaleno dopo lunghe tempeste! "CHE L'UOMO SIA REDENTO DALLA VENDETTA!" "CHE L'UOMO SIA REDENTO DALLA VENDETTA!"

II
Ben diverso, a ben vedere, è il volere delle tarantole: dicono
"Ma è proprio questo che significa per noi GIUSTIZIA, che il mondo sia ricolmo delle tempeste della nostra vendetta!" Così ripetono tra loro le tarantole. "Noi vogliamo esercitare la vendetta e l'oltraggio contro tutti coloro che non sono uguali a noi", Questo giurano a se stessi i cuori di tarantola. "Volontà di eguaglianza questo deve diventare d'ora in poi un sinonimo di "virtù". E altri "Noi vogliamo elevare il nostro stridio contro tutto quanto ha potenza!"
E allora a voi, predicatori dell'eguaglianza, io rivelo che cosa invoca IN REALTA' dentro di voi "l'eguaglianza".
ESSA INVOCA "la demenza tirannica dell'impotenza", ED EVOCA le vostre più riposte brame di tirannide, che si mascherano così con parole di virtù. Evoca la vostra Presunzione intristita, la vostra trattenuta Invidia (presunzione e invidia che furono forse dei vostri padri) !
Che da loro in voi ORA eruttano come fiamma, che da voi erompono come RIVELAZIONE della FOLLIA DEMENTE CHE AMMALA OGNI SPIRITO CHE SIA ANIMATO DALLA VENDETTA …
LA FOLLIA DEMENTE DELLO SPIRITO DELLA VENDETTA


III
Tutto quello che i padri hanno taciuto, prende ora la parola nella gola dei Figli: tanto che spesso ho pensato che altro non fosse il Figlio che "il segreto denudato del padre".
Essi somigliano a quelli presi nel cuore dall'entusiasmo: ma non è il cuore che li entusiasma, quello che li entusiasma QUI è lo spirito della vendetta. (…)
In ognuno dei loro lamenti risuona la vendetta, Persino in ognuno dei loro elogi risuona un gusto di far male! Nel loro animo la massima aspirazione è "la beatitudine dell'essere giudici".
Ma io vi do un consiglio, amici miei, diffidate di tutti coloro In cui è forte l'istinto di giudicare, di punire! Sono persone di qualità e di origine scadente, dai loro volti traspare l'occhio del segugio, lo sguardo del carnefice. Diffidate di tutti quelli che parlano della "LORO" giustizia. Quelli che definiscono se stessi "i buoni e i giusti", Non dimenticate MAI che per essere fino in fondo quei falsi e ipocriti devoti che sono non manca loro nient'altro che IL POTERE!
Amici miei, io non voglio essere confuso o scambiato con altri: quelli che dicono di predicare la mia stessa dottrina di vita e poi sono anche al tempo stesso predicatori dell'eguaglianza ed estimatori della tarantola.
IO NON VOGLIO CON LORO ESSERE CONFUSO, NE' SCAMBIATO, NE' TRAVISATO (…)

IV
Guardate, dunque amici! Qui, dove è la tana della tarantola, Proprio qui si levano verso l'alto le rovine di un tempio antico, Guardate questo fatto CONCRETO con occhio illuminato e sapiente! Perché coloro che un tempo hanno fondato i loro pensieri nella pietra e verso l'alto, ecco, loro sì che conoscevano il segreto di ogni vita,
Sapevano che lotta e ineguaglianza si agitano anche nella bellezza, Si agitano anche nel potere e nello strapotere. Questo ci insegnano qui, tra queste rovine, in un simbolo che non è possibile equivocare.
Proprio come qui la volta e l'arco , come la luce e l'ombra, anelano l'uno contro l'altro, come loro, i divinamente anelanti, così noi, sicuri e belli, noi dobbiamo essere anche nemici, miei cari amici, noi vogliamo divinamente anelare uno CONTRO l'altro!
Ahi! Eccola, di nuovo, la tarantola, la mia antica nemica. Vedete? Ha morso anche me! Divinamente sicura e bella, mi ha appena morso il dito! Essa pensa: "Deve esserci punizione e giustizia: ecco perché lui deve cantare qui STASERA i suoi canti in onore dell'inimicizia!" Sì, proprio così, amici miei. la tarantola si è vendicata SU DI ME ! E adesso saranno guai! Farà venire le vertigini anche alla mia anima, con la vendetta! E allora, amici miei, affinché io non cominci a ruotare nella vertigine, vi prego, legatemi saldamente a questa colonna! Preferisco essere un santo stilita, che un vortice di vendetta! Io non sono un vento che ruota vorticoso. E per quanto io sia un vero danzatore, io non sarò mai uno che danza a causa del morso di una tarantola…

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