Il testo, intermediario tra l\'uomo e il mondo

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1/3/2015

DireFareScrivere - Questioni di editoria

  Anno XI, n. 111

marzo 2015

  Questioni di editoria

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Il testo, intermediario tra l’uomo e il mondo Un importante studio filosofico e linguistico, edito da Ets di Letizia Rossi

Un  testo  è  un  sistema  di  parole  e  simboli  che  veicola  un determinato  messaggio.  Per  questo  lo  si  può  ritenere  uno strumento  comunicativo  tra  i  più  efficaci,  diffusi  e  utilizzati dall’uomo. Data la sua importanza cruciale nella comunicazione, le principali  discipline  che  si  occupano  di  linguaggio  e  filosofia  ne hanno  fatto  oggetto  di  studio,  analizzandolo  secondo  gli  strumenti peculiari di ciascuna scienza. Semiotica ed Ermeneutica sono state quelle a essersi occupate maggiormente del concetto di “testo” nel corso del Novecento. Da questo studio hanno avuto origine diverse teorie e posizioni, generando in alcuni casi dei veri e propri scontri tra filosofi e linguisti. In un panorama così frammentario il rischio è quello  di  lasciarsi  trascinare  nel  vortice  delle  diverse  posizioni, perdendo di vista il fulcro principale, ossia il testo. A  chiarire  i  punti  d’incontro  e  le  interpretazioni  che  Semiotica  ed Ermeneutica  hanno  generato  su  tale  concetto  ci  viene  in  aiuto l’affascinante saggio della ricercatrice Rossana De Angelis, Il testo conteso.  Semiotiche  ed  ermeneutiche  nella  seconda  metà  del Novecento (Edizioni Ets, pp. 298, € 25,00), che passa in rassegna le principali teorie contemporanee sull’argomento. Il  saggio,  vincitore  dell’edizione  2013  del  Premio  di  studi  “Vittorio Sainati”,  nasce  dalla  tesi  di  dottorato  che  l’autrice  ha  svolto  in cotutela  tra  l’Università  della  Calabria  e  l’Université  Sorbonne Nouvelle  Paris  3,  ed  esplora  il  modo  in  cui  la  Semiotica  e l’Ermeneutica si sono approcciate al medesimo campo di studio: il testo inteso come sistema portatore di senso. Si  parte  con  l’esposizione  delle  teorie  nate  dalla  Semiotica contemporanea,  sul  testo  e  sul  senso,  analizzando  in  particolare  i contributi  di  Eco,  Greimas,  Hjelmslev  e  Rastier,  per  poi  passare all’Ermeneutica  con  Dilthey,  Gadamer,  Heidegger,  Ricoeur  e Szondi. A fare da collante fra queste due sezioni è il capitolo terzo, che  affronta  i  punti  di  incontro  e  confronto  tra  l’approccio ermeneutico  e  quello  semiotico  nell’affrontare  l’oggettivazione  del senso  e  del  testo.  La  scelta  di  ripartire  il  saggio  esponendo  nei primi capitoli le teorie semiotiche e negli ultimi quelle ermeneutiche permette al lettore di comprendere come le due discipline abbiano attinto l’una dall’altra, soprattutto dal punto di vista della scientificità: «Queste  due  prospettive  di  ricerca  hanno  in  comune  lo  scopo  di formulare  una  “teoria  generale  della  significazione”,  ma  divergono quanto  ai  presupposti  epistemologici.  La  semiotica  si  basa sull’analisi delle forme […] in cui si manifesta il senso secondo un certo principio di articolazione. Poiché l’identificazione delle forme è

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il  risultato  di  un’analisi  che  procede  per  astrazione  ed  è  volta  alla generalizzazione,  la  semiotica  si  presenta,  allora,  come  una disciplina scientifica. […] rispetto all’interpretazione semiotica il cui scopo  è  cogliere  la  generalità,  l’interpretazione  ermeneutica  è, invece,  ogni  volta  singolare.  […]  Ne  consegue,  allora,  che l’ermeneutica,  a  differenza  della  semiotica,  non  si  presenta  come una  disciplina  scientifica».  L’Ermeneutica  quindi  va  ad  attingere dalla  Semiotica  interpretativa  per  scrollarsi  di  dosso  l’eccessiva componente  filosofica,  mettendo  in  primo  piano  l’importanza  del processo  interpretativo  e  di  mediazione  nella  comprensione  del testo. Dal segno al discorso L’approccio ermeneutico al testo presuppone lo spostamento della centralità  verso  l’interpretazione  e  la  comprensione.  «La  relazione fra  comprensione  e  interpretazione  si  articola  su  due  dimensioni: un’ermeneutica  fondamentale  in  cui  si  interroga  la  relazione  fra l’uomo  e  il  mondo;  un’ermeneutica  generale  in  cui  si  interroga  la relazione fra l’uomo e il testo, luogo in cui la relazione fra l’uomo e il mondo si dispiega». Ed è tramite il linguaggio che questa relazione prende corpo. La centralità della parola nella riflessione di Gadamer sulla «dimensione vivente del linguaggio» permette all’Ermeneutica di  incontrare  la  Semiotica  e  la  Linguistica.  Ma  è  solo  grazie  alla teoria  del  discorso  di  Benveniste,  in  cui  la  lingua  diventa  un «intermediario nella relazione fra l’uomo e il mondo, e fra gli uomini tra  loro»,  che  le  riflessioni  sul  senso  si  spostano  dal  segno  al discorso, e quindi al testo. L’importanza dei testi narrativi Andando  ad  analizzare  i  diversi  tipi  di  testo  nei  quali quotidianamente  ci  imbattiamo,  gli  ermeneuti  hanno  potuto osservare  che  i  testi  narrativi  sono  gli  unici  a  poter  essere  definiti «dicenti», perché rivelano un utilizzo delle parole fine a se stesso e non strumentale ad altro, ossia autentico. «Nei testi letterari viene a manifestazione la lingua in quanto tale, e in quanto tale la lingua si rivela  nella  sua  ontologica  presa  sul  mondo.  Ciò  si  realizza pienamente, però, soltanto nella scrittura in cui l’unione fra il dire e il  detto  si  cristallizza,  diventa  contemporaneamente  evidente  e indissolubile. La parola dicente, la parola autentica è, allora, già da sempre  “in  cammino  verso  la  scrittura”  che  rappresenta  il compimento della parola dicente». Ecco quindi il profilarsi dell’importanza della scrittura che, all’interno di  una  teoria  interpretativa  del  testo,  riconosce  la  necessità  di introdurre  anche  una  teoria  della  lettura,  perché  è  solo  tramite  la lettura che il testo viene restituito al mondo. Letizia Rossi (direfarescrivere, anno XI, n. 111, marzo 2015)   Invia commenti

 

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Direttrice editoriale: Graziana Pecora Direttore responsabile: Fulvio Mazza http://www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=136

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Collaboratori di redazione: Mattia Beltramo, Maria Laura Capobianco, Cinzia Ceriani, Gabriella De Santis,  Amelia Diacovo, Chiara Levato, Irene Nicastro, Flavia Maccaronio, Maristella Occhionero, Stefania Pipitone, Pamela Quintieri, Letizia Rossi, Martino Santillo Curatori rubriche: Ilenia Marrapodi (In primo piano), Cecilia Rutigliano (Questioni di editoria), Simona Baldassarre (La cultura, probabilmente), Francesca Buran (La recensione libraria), Angela Patrono (Un editore al mese) Direfarescrivere è on line nei primi giorni di ogni mese. Iscrizione al Roc n. 21969 Registrazione presso il Tribunale di Cosenza n. 771 del 9/1/2006. Codice Cnr­Ispri: Issn 1827­8124.

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